LA GOMERA
A testa o croce ho lanciato
al mare una moneta;
La culla è uscita e sono nato:
culla o conchiglia è La Gomera.
Sali sulla roccia più alta,
fischietta con tutte le tue forze
indietro, verso l’infanzia,
per vedere se l’eco ricorda
le camisillas ricamate
che proteggeva la mia innocenza.
fischiami di più, molto di più,
per ascoltare le prime lettere
della sillaba dell’alba
le linee delle mie vene.
Fischio, fischio incessantemente,
e portami il fucile,
i cavalli di canna
con le loro briglie e i nodelli,
il gracidare dei burroni
e le palme guarapera.
Fischio, fischio senza riposo,
fino a bussare alla porta
di coloro che sono caduti nella lotta
con la ribellione alle spalle.
Fischiami il Garajonay,
che va sempre senza un compagno
ballare santodomingo
percorso delle stelle
Fischiami il ritmo del fuoco
con cui danzano i tuoi falò
dando alla notte matura
la sua fanciulla giovinezza.
Fischiami il sale e l’acqua,
fischietta il pane e i dolori,
e la libertà che amiamo
fischia a destra ea manca.
Di certo non morirai
ma se un giorno morirai
entra in paradiso fischiettando
e fischiettando chiede conti
del motivo per cui ti hanno condannato
alla solitudine perpetua
E ora fischia più profondo,
fischia più forte e senza tregua,
fischia una colomba bianca
fare il giro della terra
PEDRO GARCÍA CABRERA en Vuelta a la isla, 1968
LA GOMERA
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la gomera
L'isola dei fischi
Il quinto tour di Fuerteadventours ci parla attraverso una lingua unica al mondo uno strumento di comunicazione, un codice segreto, una musica Qui a La Gomera, i suoi antichi abitanti, i Guanches inventarono un modo per comunicare a grande distanza decisamente efficiente ed efficace: il silbo gomero.
Questa lingua consta di due vocali e quattro consonanti attraverso le quali si possono esprimere circa quattro mila concetti diversi. Gli strumenti di emissione e di modulazione sono la bocca, le dita e le mani, che vengono utilizzate per amplificare il suono come un megafono.
Nel 2005 il silbo gomero fu oggetto di uno studio dell’Università della Laguna, la quale portò in evidenza le implicazioni neurologiche di questo linguaggio, sottolineando che esso utilizza le stesse aree linguistiche della parola.
A rischio di scomparsa a causa della tecnologia, il Governo Canario ha deciso di proteggerlo con attività di conservazione ad hoc. Inoltre è stato dichiarato Patrimonio Orale ed Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2009 e soggetto di un film di Corneliu Porumbolu che ha entusiasmato il festival di Cannes.
Vista la particolarità di questo strumento “immateriale”, Fuerteadventours ha deciso di legare il suo viaggio alla Gomera alla musica per accogliere e pacificare un’altra emozione spesso controversa. Quella della tristezza.
Le pratiche legate alla tristezza saranno soprattutto concentrate sulla Forest Therapy nello scenario meraviglioso della più antica delle foreste Europee: il Parco nazionale di Garajoney.
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MITI Aborigeni
Giulietta e Romeo alle Canarie

Chissà se William Shakespeare si inspirò a loro per la storia di Giulietta e Romeo! Difficile da sostenere, ma non poi così tanto quando si parla di archetipi e di inconscio collettivo!
Si dice che un tempo esistessero sette luoghi da cui sfociavano altrettante acque magiche, tanto magiche che pare che le acque di queste sorgenti regalassero particolari virtù e che coloro che vi si specchiavano potessero conoscere il proprio destino amoroso.
L’amore si sarebbe manifestato in coloro che si riflettevano nell’acqua se questa restava chiara, mentre ci sarebbe stato un destino di solitudine qualora l’acqua non fosse rimasta limpida.
Fu così che la principessa Gara, accompagnata da alcune giovani donne, giunse alla sorgente di Epina, per sapere se avrebbe trovato l’uomo della sua vita.
Specchiandosi nella sorgente, da principio, l’acqua restò tranquilla e perfetta, ma all’improvviso l’acqua cominciò ad agitarsi il suo sguardo si riempì di inquietanti ombre.
Il saggio del luogo, Gerian le consigliò di sfuggire al fuoco amoroso o quel fuoco l’avrebbe consumata.
Gara sprofondò nella tristezza e, anche se cercò di mantenere il silenzio sull’accaduto, le voci cominciarono a diffondersi sulla terribile notizia appresa alla fonte magica.
La festività di Beñesmén, molto importante per le Canarie, fece sì che altri nobili giungessero sull’isola per i festeggiamenti.
E fu cosi che il principe di Adeje arrivò con suo padre e quando il suo sguardo e quello di Gara si incontrarono non poterono fare a meno di riconoscere l’uno nell’altro l’amore.
Proprio in quel momento Echeyde (il Teide) cominciò ad eruttare e da La Gomera la vista di quel fuoco e di quella lava gettò nel panico gli abitanti che cominciarono a pensare che le parole del saggio della magica sorgente si stavano manifestando e la profezia si stava avverando. Gara, principessa de Agulo, rappresentava l’acqua come il luogo da cui proveniva , e Jonay, rappresentava il puro fuoco, proveniente dall’isola dell’infernale Teide..
A quel punto i genitori dei due giovani ordinarono loro di non vedersi più e in effetti quando i due si separarono il vulcano arrestò la sua eruzione e i Menceyes tornarono a Tenerife. Tuttavia Jonay aveva il cuore spezzato ed era incapace di immaginare la sua vita senza Gara.
Non resistendo alla lontananza e alla disperazione di quell’amore infelice Jonay, decise di attraversare il mare a nuoto per raggiungere la sua amata. Nuotò tutta la notte e alle prime luci dell’alba arrivò sull’isola di La Gomera. Lì trovò la sua amata ed insieme scapparono nei boschi e l’ombra di un cedro fu la loro alcova d’amore.
Chiaramente il padre di Gara si mise subito a cercarli e li raggiunse proprio mentre i due consumavano il loro amore. Sorpresi dall’arrivo del genitore della ragazza si resero conto che il loro amore non avrebbe avuto nessuna possibilità e preferirono la morte alla separazione. Si guardarono negli occhi, si abbracciarono forte e si lasciarono infilzare da un’ affilata asta di cedro, che gli si frapponeva e che li trafisse entrambi, unendoli per sempre.
Gara, principessa di Agulo, principessa dell’acqua e Jonay, principe del fuoco, danno il nome alla vetta più alta de La Gomera, e al Parque Nacional de Garajonay.
